The easternmost provincial capital of Italy.
Capital of the Apulian Baroque, over time spread throughout Salento, Lecce has always aroused wonder in travelers who came here.
The French writer Paul Bourget, in his book Sensations d’Italie, wrote: “Before coming here, I did not attribute to the terms of Baroque and Rococo that a sense of antipathy and pretension. Lecce has revealed to me that they can also be synonymous with light fantasy, crazy elegance and rare grace”.
In nearby Rudiae was born Quintus Ennius, one of the fathers of Latin literature and author of the Annales. It is from the ancient city of Messapica origin, which takes its name from the so-called Porta Rudiae, built in 1700 by Giuseppe Cino.
On the facade dominate the statue of Sant’Oronzo (patron saint of the city) and those of Santa Irene and San Domenico. On the columns of the door are carved four busts depicting Euippa, Malennio, Daunus and Idomeneus, grandson of Minos and great-grandson of Zeus, the mythical founder of the city.
The Roman Amphitheater of the second century A.D. in the central square of the city, Piazza Sant’Oronzo, was brought to light only at the beginning of the twentieth century!
The fine living room of the city is guarded from above by the statue of Sant’Oronzo lying on a column of bare. The column, which marked the end of the Appian Way, was a gift from the city of Brindisi for the miraculous protection of the Saint from the plague that struck Salento in the mid-seventeenth century.
But what strikes you most are the views you encounter by chance while walking through the city…
Capitale del Barocco pugliese, nel tempo diffusosi in tutto il Salento, Lecce ha destato da sempre meraviglia nei viaggiatori che qui giungevano.
Lo scrittore francese Paul Bourget, nel suo libro Sensations d’Italie, scrisse: “Prima d’esser venuto qui, io non attribuivo ai termini di Barocco e di Rococò che un senso di antipatia e di pretesa. Lecce mi ha rivelato che essi possono anche essere sinonimi di fantasia leggera, di folle eleganza e di garbo raro”.
Nella vicina Rudiae nacque Quinto Ennio, uno dei padri della letteratura latina e autore degli Annales. E proprio dall’antica città di origine Messapica, che prende il nome la cosiddetta Porta Rudiae, opera di Giuseppe Cino, eretta nel 1700.
Sulla facciata dominano la statua di Sant’Oronzo (patrono della città) e quelle di Santa Irene e San Domenico. Sulle colonne della porta sono scolpiti quattro busti raffiguranti Euippa, Malennio, Dauno e Idomeneo, nipote di Minosse e pronipote di Zeus, mitico fondatore della città.
L’Anfiteatro romano del II secolo d.C. nella piazza centrale della città, Piazza Sant’Oronzo, è stato portato alla luce solo all’inizio del Novecento!
Il salotto bene della città è vegliato dall’alto dalla statua di Sant’Oronzo adagiata su una colonna di spoglio. La colonna, che segnava la fine della via Appia, fu dono della città di Brindisi per la miracolosa protezione del Santo dalla peste che colpì il Salento nella metà del Seicento.
Ma ciò che più ti colpisce sono gli scorci che incontri per caso passeggiando per la città…