Anfiteatro romano

Timeless witness to the importance of ancient Lupiae in the imperial era. When you arrive

Timeless witness to the importance of ancient Lupiae in the imperial era.

English language

When you arrive in Lecce, walk through the city to Piazza Sant’Oronzo, look all around the buildings that face, bistros, bars and pastry shops crowded with people, then you look to the left and you realize something that must be discovered by slowly approaching.

And here the gaze rests on the Roman Amphitheater, visible today only for a third, being the remaining part below the square and its palaces.

It was at the beginning of the twentieth century that thanks to the excavations carried out by the archaeologist Cosimo De Giorgi the Amphitheatre was returned to the city of Lecce and a few years later, on February 1, 1906 it was declared National Monument.

The layout of the structure destined to the fights between gladiators and hunts has a date still debated; the most accredited lodging would date back to the Augustan age, while the subsequent interventions such as the portico in summa cavea would be from the Hadrian era.

With an elliptical plan measuring about 102×82 meters the Amphitheater reached a capacity between 12,000 and 14,000 people and was divided into four sectors accessible through a system of stairs.

For its structure was used the Lecce stone present there, and was partly built in square and cement work and partly excavated, obtaining arena, lower ambulatory and tunnels.

Originally the perimeter wall was equipped with 68 arches of which today there are 24 pillars and the gallery decorated with architectural decorations in Pentelic marble as well as the podium.

Enjoy this beautiful Amphitheater perhaps sipping a good Lecce coffee outdoors taking advantage of the mild climate of our South.

Lingua italiana

Arrivi a Lecce, passeggi per il corso della città sino a Piazza Sant’Oronzo, resti a guardare tutto intorno i palazzi che si affacciano, i bistrot, i bar e le pasticcerie gremite di gente, poi volgi lo sguardo sulla sinistra e ti accorgi di qualcosa che va scoperto avvicinandosi pian piano.

Ed ecco che lo sguardo si posa sull’Anfiteatro romano, visibile oggi solo per un terzo, essendo la restante parte al di sotto della piazza e dei suoi palazzi.

Fu agli inizi del Novecento che grazie agli scavi messi in atto dall’archeologo Cosimo De Giorgi l’Anfiteatro fu restituito alla città di Lecce e già qualche anno dopo, il 1° febbraio 1906 venne dichiarato Monumento Nazionale.

L’impianto della struttura destinata alle lotte tra gladiatori e cacce ha una datazione ancora dibattuta; il filone più accreditato lo farebbe risalire all’età augustea, mentre i successivi interventi quali ad esempio il portico in summa cavea sarebbero di epoca adrianea.

Con una pianta di forma ellittica misurava circa 102×82 metri l’Anfiteatro raggiungeva una capacità tra le 12.000 e le 14.000 persone ed era ripartito in quattro settori raggiungibili attraverso un sistema di scale.

Per la sua struttura è stata utilizzata la pietra leccese ivi presente, ed è stata in parte edificata in opera quadrata e cementizia e in parte scavata, ricavandone arena, ambulacro inferiore e gallerie.

Originariamente il muro perimetrale era provvisto di 68 arcate di cui oggi ci restano 24 pilastri e la galleria ornata con decorazioni architettoniche in marmo pentelico così come anche il podio.

Godiamoci questo bellissimo Anfiteatro magari sorseggiando un buon caffè leccese all’aria aperta approfittando del clima mite del nostro Sud.

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